Sarà veramente esistita questa bella ragazza musa ispiratrice di Dante?
Beatrice compare nel poema dantesco per la prima volta nel secondo canto dell'Inferno. Ella scende nel Limbo per pregare Virgilio di soccorrere Dante. Come si direbbe oggi, con un permesso speciale arrivato dalle alte sfere, Beatrice riesce a scendere ai piani bassi beneficiando di una fortissima immunità per poter incontrare colui che le ha corso dietro per anni ed anni senza speranza.
Per trovare ispirazione, ho cercato in librerie e navigato in rete finchè mi sono imbattuta in questo dipinto della pittrice francese Elisabeth Sonrel (1874-1953).
L'ho quindi modificato, questa volta aiutandomi con il computer proprio perchè il tempo a disposizione per realizzarlo era ormai pochissimo. Visto che le sterili rielaborazioni mi stanno molto strette, le insegno tutte ai miei corsi di pittorico ma sempre consigliando di staccarsi da esse il prima possibile proprio per cercare di personalizzare il quilt (altrimenti... scusate... stampiamo una bella fotografia sul tessuto che risparmiamo tempo!), con matita-gomma-cartadapacchi ho reso mia (non me ne voglia il sommo poeta che non c'è riuscito nemmeno negli inferi) la bella donzella.
Pensando che sicuramente il fiorentino fosse agitato nel trovarsi all'inizio di un viaggio alquanto particolare e pure emozionato nel vedere la creatura desiderata proprio lì a pochi passi da lui, ho ridotto la poveretta a macchie di colore gialle e rosse su panno nero: una specie di miraggio con riflessi di luce infernale.
Sullo sfondo alcuni versi che non vi svelo ma che vi esorto a leggere quando andrete a Verona Tessile alla Chiesa di Santa Maria in Chiavica a vedere il quilt da vicino.
Ricordo che sarà in esposizione fino al 30 aprile insieme alla mostra dei quilt ispirati ai canti dell'Inferno.
Per ora è tutto! Vi torno a scrivere presto!
LAURA
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Laura